Nessuna sorpresa in Consiglio comunale. Il messaggio sulla collaborazione (peraltro già in atto da gennaio) dovrà essere rielaborato


di Davide Martinoni

Le indicazioni emerse dai rapporti commissionali (Gestione e Petizioni) non suggerivano niente di diverso rispetto a quanto poi successo: la formalizzazione della convenzione di polizia fra Muralto e Locarno non s’ha da fare, o almeno non nella forma proposta nel messaggio municipale. Il risultato, lunedì al voto in Consiglio comunale a Muralto, è stato pertanto chiarissimo – 19 no, 7 sì, 3 astensioni – ma anche paradossale: benché la convenzione non piaccia, la collaborazione è in pieno svolgimento da ormai 8 mesi, prosegue perché Muralto non può farne a meno, ma non ha l’avallo del legislativo. Un nuovo messaggio dovrà essere presentato dal Municipio sulla base di una mozione che Ordine e Progresso non ha perso tempo a sfornare subito dopo la bocciatura. La mozione riprende in pratica gli argomenti del rapporto di maggioranza della Gestione e detta all’esecutivo i punti da osservare per presentare una convenzione approvabile.

Nguyen-Quang: ‘Non facciamo autogol’

A nulla è servito l’accorato intervento del vicesindaco e capodicastero Sicurezza Dao Nguyen-Quang, esponente dell’opposizione di Muralto Democratica. Nguyen-Quang ha premesso che un abboccamento per un’eventuale rinegoziazione della collaborazione fra i due Comuni in materia di polizia c’era stata con Minusio, dopo quella pluriennale poi naufragata. Minusio era però già in trattativa da una parte con Locarno e dall’altra con il Corpo intercomunale del Piano, con cui ha poi raggiunto un accordo. Pertanto, anche Muralto si è rivolto a Locarno, considerandolo «partner ideale da un punto di vista logistico e territoriale», ha detto il municipale. «Muralto può considerarsi morfologicamente un quartiere di Locarno e quindi con delle necessità da un punto di vista della sicurezza di tipo urbano. Le discussioni sono state rapide in quanto abbiamo potuto utilizzare il lavoro fatto con Minusio. Inoltre a livello di Polizia Regione VI il gruppo strategico aveva già lavorato all’opzione di due poli di polizia, per poter sfruttare le sinergie, migliorare la sicurezza ed ottimizzare le risorse. Ne consegue che non vi sono al momento altre ipotesi di convenzione sul tavolo (il Polo del Piano deve infatti metabolizzare l’accordo con Minusio, che peraltro ha caratteristiche più da periferia e quindi meno adatte alle nostre esigenze)».

Nguyen-Quang ha poi sottolineato alcune cifre riguardanti la collaborazione in atto. Nei 5 mesi fra inizio aprile e fine agosto ci sono stati sul territorio di Muralto 1’461 servizi operativi esterni (il 23% di notte) per 1’341 ore; 43 posti di controlli preventivi (di cui 2 terzi di notte); 3 controlli di velocità (1 di notte); 174 pattuglie appiedate (il 22% di notte) per 117 ore; 368 pattuglie con auto o moto di servizio (quasi la metà di notte); 19 interventi per incidenti di circolazione stradale e 20 tra liti, risse e liti domestiche (più della metà di notte). Ci sono inoltre state 8 operazioni di verifiche norme taxi e 17 per biciclette e mezzi alternativi. Senza dimenticare l’ambito stupefacenti, il controllo delle alcolemie (un’ottantina) e i nominativi controllati (più di 400 persone). «Rimanere da soli – ha ammonito – potrebbe sembrare accattivante… in particolare in riferimento all’autonomia e al totale controllo. Ci sarebbe però un prezzo da pagare: avremmo un grosso problema a livello di sicurezza per la popolazione. Infatti il servizio sulle 24 ore non sarebbe più garantito. Il Corpo dovrebbe venire integrato con ulteriori 4 agenti per garantire una sicurezza autonoma. Stiamo parlando di costi per quasi mezzo milione (5 punti di moltiplicatore). Sempre ammesso che si trovino e che rimangano. L’alternativa sarebbe fare capo al Corpo della polizia di Locarno, ma chiaramente a pagamento. E anche qui possiamo stimare i costi supplementari in alcune centinaia di migliaia di franchi. Facciamo attenzione a non fare un autogol».

La mozione di Ordine e Progresso

Autogol o meno, la bocciatura, puntualmente, è arrivata, portando a ruota la mozione di Ordine e Progresso. La premessa è che il messaggio “non è ritenuto adeguato alle aspettative dei cittadini muraltesi”. Va pertanto elaborata una nuova convenzione che tenga maggiormente conto di una moltitudine di aspetti: dalla “suddivisione dei ruoli, dei compiti e delle operazioni del Corpo di polizia sul territorio di Muralto in relazione ai costi pro capite”, ad un “chiaro catalogo con le prestazioni e i relativi costi”; dalla “ripartizione del potere decisionale del Municipio di Muralto in merito al personale e relativa suddivisione dei costi del personale effettivamente impiegato”, all’”obbligo, da parte della polizia di Locarno, di protocollare le modalità di comunicazione tempestiva, e le persone incaricate, al Municipio di Muralto di quanto avviene sul territorio muraltese”; da un elenco del materiale e delle installazioni di proprietà di Muralto, all’organizzazione del servizio di ausiliari “per assicurare il servizio di prossimità”.

Da rilevare infine che il Consiglio comunale, nella ripetizione della votazione finita in pareggio nella seduta precedente, ha approvato, con 16 sì, 6 no e 7 astensioni, i consuntivi 2021.

MURALTO / Il Legislativo boccia a larga maggioranza la bozza presentata dal Municipio – Depositata seduta stante una mozione per l’elaborazione di un nuovo testo che chiarisca i punti controversi e risponda alle aspettative dei cittadini


Articolo apparso su Corriere del Ticino 7 settembre 2022
di Spartaco De Bernardi

Troppi punti importanti non sono chiari e di mezzo ci si è messa anche l’inchiesta amministrativa affidata all’ex procuratore pubblico Marco Bertoli e volta a far luce sul funzionamento del Corpo cittadino. Con queste motivazioni lunedì sera il Legislativo di Muralto ha respinto a larga maggioranza (19 no, 7 sì e 3 astensioni) il messaggio relativo alla convenzione che avrebbe dovuto regolare le competenze esercitate dalla Polizia di Locarno sul territorio muraltese. E questo dopo che, di fatto, il Corpo di Muralto ha formalmente cessato di esistere a fine 2021 con l’avvio della collaborazione con la Città. A nulla sono valse le rassicurazioni del vicesindaco Dao Nguyen-Quang, secondo le quali la collaborazione è finora da ritenersi positiva, considerato anche che non risultano particolari lamentele da parte della popolazione. Dati alla mano, il capodicastero sicurezza ha riferito di una costante presenza degli agenti sul suolo comunale. Negli ultimi cinque mesi sono stati effettuati 1.461 servizi operativi sul territorio di Muralto, quasi un quarto dei quali di notte: 43 posti di controllo preventivi, 3 controlli di velocità; 174 pattuglie a piedi e 368 con auto o moto di servizio; 19 interventi per incidenti stradali e 20 tra risse e liti domestiche. Pur non sostenendo che tutto funzioni al meglio, la base di partenza incoraggiante, ha affermato il vicesindaco, senza però riuscire a convincere la maggioranza del Legislativo.

Compiti da rifare

La bocciatura decretata lunedì sera non riguarda però la collaborazione in sé tra i due Comuni per quanto attiene al servizio di polizia, bensì le norme che la disciplinano. Per questo, immediatamente dopo il pollice verso del Consiglio comunale alla convenzione proposta dal Municipio, il gruppo Ordine e Progresso e Indipendenti ha presentato una mozione (primo firmatario Andrea Pedrazzini) che propone di elaborarne una nuova chiarendo, appunto, quei punti ritenuti poco chiari e, soprattutto, tenendo conto delle aspettative dei cittadini di Muralto. In particolare il documento dovrà indicare la suddivisione dei ruoli, dei compiti e delle operazioni del Corpo di Polizia sul territorio di Muralto in relazione ai costi procapite; un chiaro catalogo con le prestazioni e i relativi costi; la ripartizione del potere decisionale del Municipio di Muralto in merito al personale e la relativa suddivisione dei costi delle forze effettivamente impiegate; un catalogo che definisca la proprietà del materiale e delle installazioni finora in dotazione al Comune di Muralto quali, ad esempio, le autovetture ed il sistema di videosorveglianza con il relativo rimborso da parte della Città di Locarno. Non da ultimo, la nuova convenzione dovrà indicare l’obbligo da parte della Polizia di Locarno di protocollare le modalità di comunicazione tempestiva al Municipio di Muralto di quanto avviene sul territorio comunale (atti vandalici, incidenti stradali, rapine e via discorrendo). Prima che la nuova convenzione possa essere elaborata ci vorrà però del tempo, anche se le Commissioni della gestione e delle petizioni, che dovrebbero provvedere alla stesura del testo insieme al Municipio, hanno assicurato di voler lavorare speditamente. Pertanto nel perdurare di questa fase di «vuoto giuridico» il Municipio di Muralto incontrerà quello di Locarno per decidere come procedere. Tornare al passato con un Corpo comunale muraltese autonomo che assicuri il servizio sull’arco delle 24 ore, aveva rammentato il vice sindaco durante il dibattito, comporterebbe l’assunzione di quattro nuovi agenti con un costo di quasi mezzo milione di franchi. L’alternativa sarebbe fare capo, beninteso a pagamento, al Corpo della Polizia di Locarno con spese per centinaia di migliaia di franchi.

Il modello di sicurezza che in questi mesi provvisori si è rivelato funzionare (cifre alla mano), era basato su una convenzione “light” ma che corrispondeva ai requisiti della legge basandosi sul modello cantonale, e che in caso di accettazione della stessa sarebbe stato ulteriormente migliorato.

Purtroppo il gruppo di maggioranza Ordine e Progresso durante il Consiglio Comunale dell’altra sera l’ha bocciata, per poi proporre una mozione che richiede la preparazione di una convenzione molto più strutturata e che mischia elementi non direttamente collegati al tema e che verosimilmente non sarà approvata a livello cantonale.

Questa bocciatura ha ora gravi conseguenze a livello di sicurezza non essendo più garantito il servizio sule 24 ore. Infatti il nostro corpo di Polizia ha una composizione troppo ristretta per funzionare autonomamente.

Per comunque garantire la sicurezza alla popolazione, ricorreremo ora alla collaborazione sempre del corpo di polizia di Locarno ma a pagamento… e il contribuente ringrazia.

Qui sopra un intervento della Polizia presto alla mattina (alle 5:35) in stazione FFS. Intervento incluso nella convenzione, che ora invece a quell’orario dovrà essere pagato….

Dao Nguyen-Quang
Vice Sindaco

Precedente è stato ritirato il messaggio Municipale 10 2021 concernente la ratifica del credito di 62’704.70 per le sistemazioni stradali nella zona del mappale no. 316 RDF di Muralto. Messaggio, ancor prima che venisse ritirato, contestato da Muralto Democratica per la sua poca chiarezza e si desiderava ottenere maggiori informazioni in merito ad alcuni punti considerati importanti.

Trattasi di un messaggio poco chiaro e non coerente con quanto concordato con la Fondazione Ubaldo e Maria Scazziga stessa. Questo anche confermato ai Consiglieri Comunali da parte dell’Avvocato Michele Gilardi e Lic. iur. Vittorio Mariotti.

È però importante sostenere l’attività e il buon funzionamento della fondazione, ancorata al territorio del nostro comune con un impegno indiscusso a sostegno alle persone bisognose, alla formazione dei giovani muraltesi, alla parrocchia di Muralto e ad altre attività.

È giusto dunque risolvere alcune questioni ancora pendenti della vecchia situazione mono partitica del comune.

Ma è opportuno sottolineare che tristemente il Municipio non ha cambiato o revisionato il messaggio. Fatto ben sottolineato dall’avv. Magri durante il Consiglio Comunale.

Ora il messaggio è passato, giustamente, ma con chiare richieste di modifiche:

• che il municipio di Muralto presenti al Consiglio Comunale il dettaglio dei costi aggiuntivi che si prospettano per la realizzazione del sottopasso FFS in particolar modo quelli che ora avanza la Fondazione Ubaldo e Maria Scazziga proprietaria dell’Hotel Lago Maggiore.

• che vengano stabiliti, data la presenza di un credito accordato da pare del legislativo, motivi e responsabilità che ha portato a non eseguire, come da accordi intercorsi ossia nella fase di cantiere dell’Hotel Lago Maggiore, tutte quegli interventi edilizi che oggi portano ad incrementare il costo per il realizzo dell’opera.

• che vengano chiariti gli aspetti legati alla convenzione in particolar modo quello dell’iscrizione a registro fondiario del diritto di passo per il sottopassaggio elemento indispensabile per il completamento dell’opera.

Ammortamenti straordinari, incongruenze (nuovamente) nel messaggio Municipale e l’impossibilità di accedere alla documentazione per le verifiche opportune ha portato alla bocciatura del messaggio. Il consuntivo torna in Municipio dove , si spera, potrà capire che è ora di impegnarsi maggiormente e lavorare più seriamente.

Ne parla in dettaglio Sasha Cellina in La Regione del 26.07.2022

Leggi qui l’articolo

Troverete qui in allegato l’articolo pubblicato da La Regione in merito al risultato dell’ultimo Consiglio Comunale dove il gruppo Muralto Democratica ha portato ad un risultato di due opposizioni ai messaggi per il credito di 92mila franchi per la “progettazione definitiva” del Lungolago e la vendita di un’area di terreno sempre sul lungolago.

Articolo originale lo trovate qui

Lungolago e Beau Rivage: Muralto Democratica fa il doppio blocco

L’opposizione ha i numeri per rispedire al mittente due importanti messaggi, fra cui quello inerente a un progetto di rilancio alberghiero sul ‘quai’

di Davide Martinoni

È giusto indugiare su presunti formalismi e bloccare così iniziative teoricamente in grado – almeno secondo chi le sostiene – di dare un valore aggiunto al territorio comunale? Oppure è necessario andare oltre, guardando più alla sostanza che alla forma? È il dilemma che con sempre maggior frequenza si sta ponendo a Muralto dopo che la forza d’opposizione (Muralto Democratica) ha i numeri per contrastare, in Consiglio comunale, il partito (Ordine e Progresso) del sindaco Stefano Gilardi, abituato nei decenni scorsi a vincere facile. La situazione si è ripetuta per due volte lunedì sera in legislativo, votando – e a conti fatti bocciando, non avendo raggiunto la maggioranza assoluta dei “sì” necessaria – due messaggi di una certa importanza: il primo riguarda la concessione di 92mila franchi per la progettazione definitiva degli interventi di moderazione del traffico e di riassetto urbano del lungolago (comparto 2); il secondo la vendita, per 160mila franchi, di 72 metri quadrati di territorio, sempre sul lungolago, alla società Hotel Beaurivage et d’Angleterre Sa, la quale intende realizzare un progetto alberghiero che nessuno (o pochi) conosce nei dettagli, ma che sarebbe finalmente in grado di rilanciare il vecchio e da anni abbandonato Beau Rivage.

‘Prezzo inadeguato‘

Riguardo a questo secondo tema, va notato che il messaggio portato in Consiglio comunale è il secondo della serie, dopo che il primo, datato settembre 2021, era stato ritirato dal Municipio considerate alcune criticità e viste le prevedibili resistenze al voto. Ciò che lunedì ha fatto più discutere è il prezzo di vendita – 2’200 franchi al metro quadro, che Muralto Democratica giudica insufficiente, o addirittura stracciato – stabilito sulla base di una perizia effettuata a suo tempo ma in previsione di una permuta. Il capogruppo di Ordine e Progresso, Gabriele Gilardi, ha invitato a guardare in filigrana il valore dell’operazione e a «non intralciare il progetto» e lo stesso ha fatto il municipale Renato Canziani, secondo il quale «l’imprenditore ha spiegato al Municipio ciò che vuol fare, sottolineando di aver bisogno di quel pezzo di terreno». Ma la questione è più complicata di così, ha dichiarato il relatore del rapporto di minoranza in Gestione, Bibiano Monotti, che ha evidenziato la carenza di informazioni disponibili e la necessità di procedere prima con un progetto di mutazione, poi con la consegna al perito degli strumenti giusti per stabilire un prezzo equo. Sulla convenienza finanziaria della vendita alle condizioni dettate dal messaggio ha espresso qualche dubbio anche la parte avversa, per bocca di Sandro Dazio, che ha peraltro evidenziato l’occasione da cogliere con il rilancio del Beau Rivage e si è detto deluso per i troppi paletti posti a livello politico. Al voto, il messaggio è stato rispedito al mittente con 14 sì, 4 astensioni e 10 voti contrari.

Variante ridotta

Lo stesso, nella sostanza, era accaduto in precedenza per quanto riguarda la progettazione definitiva degli interventi di moderazione del traffico e di riassetto urbano di quella fetta di lungolago isolata dalle altre due poiché troppo legate all’incerto futuro del comparto stazione. Anche in questo caso un primo messaggio comprendente tutti e tre i comparti era stato ritirato dal Municipio, che si era poi ripresentato con la variante ridotta a un solo comparto. Ma a poco è servito di fronte alle riserve espresse nei rapporti di minoranza in Gestione (relatore ancora Bibiano Monotti) e in Edilizia (Gian-Luigi Varini), che oltre a sottolineare una presunta inconsistenza del messaggio quanto a informazioni – tema, questo, già evocato a suo tempo dal Consiglio di Stato per annullare i voti riguardanti il comparto stazione – hanno lamentato un continuo cambio di strategia municipale per un intervento di riqualifica della riva lago, «senza veder nulla di concreto realizzato: dall’approccio a mezzo di un Masterplan si è passati allo studio per la richiesta di un credito per l’avvio di un concorso, fino a terminare allo studio di un intervento puntuale e a sé stante di moderazione del traffico», come rilevato da Monotti.

Canziani si è difeso sostenendo che i ritardi sono legati a quanto successo in stazione, e ha invitato a stare attenti perché «il lungolago è una misura PaLoc e siamo obbligati a procedere». Ma anche qui il mancato raggiungimento della maggioranza assoluta necessaria ha vanificato i “sì” espressi in modo compatto dal fronte di Ordine e Progresso.

Nodo intermodale: il fronte degli oppositori chiede ‘niente bus su viale Cattori’

«Il consenso evocato dalle istituzioni? Si potrà senz’altro trovare ma a una precisa condizione: che venga cancellata l’idea del transito dei bus risalendo viale Cattori. Su tutto il resto si può discutere».

Gianluigi Varini, ristoratore e albergatore era stato il primo a “mobilitare” la popolazione di Muralto contro la variante di Pr per il comparto stazione e il progetto di nodo intermodale annesso. Su sua iniziativa erano state raccolte oltre 130 firme fra abitanti, commercianti e altri operatori economici. Lo stesso Varini era poi stato fra i promotori della domanda di referendum (561 firme valide raccolte) che il 13 giugno 2021 avrebbe dovuto portare alle urne i muraltesi per esprimersi sulla variante e il credito per la pensilina. Poi il voto era stato annullato dal  Municipio perché non aveva senso farlo quando contro quelle stesse decisioni c’erano dei ricorsi pendenti al Consiglio di Stato (ricorsi poi accolti).

«Avevo lanciato la petizione quando le osservazioni inviate al Municipio sulla variante in pubblicazione non erano state minimamente considerate. Non era purtroppo una novità. Da un ventennio il Comune pianifica, decide ed esegue secondo le personali visioni di un solo individuo che evita il confronto e il coinvolgimento di chiunque non la pensi come lui» afferma Varini.

I firmatari della petizione prima, e della domanda di referendum poi, contestano il cosiddetto “progetto Botta” per il comparto (con il grande stabile che lo contraddistingue, nonché i contenuti commerciali “targati” FFS sin una zona già commercialmente in difficoltà) e il Piano viario annesso che prevede appunto, per il trasporto pubblico potenziato, l’utilizzo di parte del lungolago e poi di viale Cattori per raggiungere la stazione. «Lo ripeto: il problema principale è quello del tracciato dei bus, conseguenza diretta del progetto vincente in ambito pianificatorio. Progetto che è il più invasivo e impattante fra i quattro finalisti, nonché l’unico, appunto, che preveda il sacrificio di viale Cattori con i suoi risvolti storici e la sua pavimentazione originale, nonché lo svilimento dell’intera zona a lago. Chiunque conosca Muralto sa che parliamo di una porzione di territorio densamente frequentata da pedoni, famiglie, anziani, invalidi, ciclisti e una miriade di turisti. È assurdo pensare di ridurla ad asse di passaggio di centinaia di bus ogni giorno per 365 giorni all’anno». 

Poi c’è la considerazione secondo cui «il comparto FFS è indissolubilmente legato a quello del lungolago. Lo dice il Programma di agglomerato del Locarnese, che a Muralto prevede l’introduzione di una “Zona incontro” proprio lungo viale Verbano, con estensione della misura a tutto il territorio compreso fra la stazione FFS a monte, il lago a valle, la zona Debarcadero a ovest e la zona Burbaglio a est. Non ci vuole un genio per vedere il nettissimo contrasto fra questa visione e quanto invece si vorrebbe realizzare per implementare il nodo intermodale funzionale alla pianificazione prescelta per il comparto stazione». 

Per Varini «siamo tutti d’accordo sul fatto che il trasporto pubblico potenziato abbia bisogno di infrastrutture adatte. Un nodo intermodale è quindi certamente necessario. Ma bisognava considerare a suo tempo, il progetto Gellera. I bus avrebbero avuto i loro ampi margini di manovra ma continuando a transitare su viale Stazione». Per quanto attiene al futuro dell’intero comparto, occorre guardare al passato: «il sedime a monte della stazione era stato espropriato dalle FFS ai privati a metà del Novecento per creare un’area destinata alle attività ferroviarie. Poi negli anni le FFS hanno sviluppato un portafoglio immobiliare che sta superando il loro vero scopo, che è il trasporto di passeggeri e di merci. La nuova pianificazione che si intende far passare consentirebbe di edificare l’inutile, quando il mercato è già saturo di appartamenti, uffici e negozi sfitti» esclama Varini. Il trasporto su gomma o su rotaia, considera, «sono entrambi pubblici e al servizio del pubblico. Abbiamo una vasta area di proprietà pubblica completamente libera a monte della stazione. Creiamo allora il livellamento all’altezza del sagrato della chiesa di San Vittore: sotto, al livello dei binari, ci sarebbe tutto lo spazio per le manovre dei bus e l’eventuale creazione del negozio d’alimentari (I’Aperto), sul cui attuale sedime, secondo il progetto Gellera, avrebbero dovuto transitare i bus. Quanto all’autosilo per sgravare il lungolago, troverebbe comodamente spazio al primo piano, sotto il parco pubblico e la Sala congressi multifunzionale, che è necessaria e di utilità per l’intera regione. Di facile accesso, servita da ogni tipo di mezzo pubblico, risulterebbe ai piedi di quel Grand Hotel di cui si è ricominciato fortunatamente a parlare, anche in funzione delle potenzialità del congressuale».

“Il gruppo Muralto democratica accoglie favorevolmente la decisione da parte del Municipio di Muralto di non impugnare la sentenza emessa dal Consiglio di Stato il 10 novembre 2021. Sentenza che, si ricorda, annulla per vizi formali e carenza informativa la decisione del Consiglio Comunale del 12.10.2020 sui Messaggi Municipali no. 9/2019, piano regolatore comparto stazione Muralto, e no. 11/2020, un credito di 4.74 milioni di fr. per l’edificazione di una pensilina grezza. Dando ragione ai ricorrenti il Consiglio di Stato, con la sua sentenza, mette in risalto il modo fuorviante e poco democratico di fare politica della passata legislatura. Modo denunciato diverse volte dal gruppo Muralto democratica.

Smascherati sono stati quei trucchetti dettati dall’ostinazione e dalla caparbietà di voler realizzare un progetto che già sollevava il disappunto della popolazione locale.

Il referendum ampiamente riuscito doveva indurre da subito il Municipio ad intavolare un dialogo schietto e costruttivo per risolvere velocemente le criticità del progetto. L’attendere il risultato della sentenza ha portato unicamente a mettere in seria difficoltà tutti i comuni del Locarnese che hanno visto rinviare i crediti previsti dal Cantone.
Muralto democratica intende impegnarsi per trovare una soluzione il più possibile condivisa, per il comparto stazione, la cui realizzazione riveste un’importanza strategica per tutta la regione.”

I ricorsi, come abbiamo letto nei giornali gli scorsi giorni, sono stati accolti. Un colpo diretto e significativo che dimostra quanto progetti importanti non solo per il proprio Comune ma per un’intera regione devono essere affrontati in maniera esemplare. Si sa bene che l’unanimità oggi è difficile da trovare certo ma è importante capire che un Comune deve essere attento a ciò che i propri abitanti esprimono e compiere il proprio lavoro in maniera corretta.

Muralto democratica ora si affaccia alla necessità di trovare una vera soluzione per il prossimo futuro senza attendere e svolgere questo in maniera finalmente corretta e con il maggior numero di consensi.

Troverete qui la possibilità di leggere la decisione del Consiglio di Stato nel documento pdf.

Leggi articolo la Regione

Leggi articolo CDT

Leggi articolo Tio.ch

Leggi articolo Ticinonews

Proteggere il nostro territorio e difendere i nostri commerci da un progetto criticato nel comparto Stazione come l’edificazione della pensilina e la deviazione del traffico dei bus sul viale Cattori. Il nostro impegno, come lista Muralto democratica, era di intervenire in maniera decisa sui punti critici del progetto Stazione senza bloccare il progresso del piano viario PALoc.

Concretamente Dao Nguyen-Quang ora presenta il lavoro svolto dall’investitura ad ora: dimostrazione che si sta concretamente lavorando per la realizzazione dei nostri obiettivi e andare avanti concretamente.

«La riorganizzazione del nodo intermodale della Stazione di Muralto è urgente, non può attenderei tempi ‘biblici’ di ricorsi e opposizioni.»

Dao Nguyen-Quang

Troverete l’integralità dell’intervista dal nostro vicesindaco Dao Nguyen-Quang appara sul Corriere di venerdì 13 agosto 2021. Testo di Mauro Giacometti.

Per il comparto stazione adesso spunta il «Piano B»

Il vicesindaco Dao Nguyen-Quang, delegato comunale per seguire il dossier con il Cantone, ripropone la viabilità attuale per il nodo intermodale e il terminal dei bus. L’alternativa è sul tavolo del Dipartimento del territorio.

Una pensilina «light» per i bus, dunque senza sovrastruttura commerciale e uffici, rimodulazione del traffico del trasporto pubblico da concentrarsi sul viale della Stazione (com’è attualmente) e soprattutto via Cattori e piazza Stazione non più esclusivamente riservata al transito dei bus e pedonalizzata.

È questo in sostanza il «piano B» presentato recentemente al Dipartimento del territorio, Sezione della mobilità, dal vicesindaco di Muralto Dao Nguyen-Quang per cercare di risolvere l’impasse sul nodo intermodale della stazione FFS, realizzazione bloccata da una serie di ricorsi e da una raccolta firme «congelata» in attesa degli sviluppi giuridici.

Soluzione condivisa

Delegato dall’autorità comunale per il comparto Stazione, il vicesindaco ha estratto dal assetto uno dei progetti che avevano partecipato allo studio di mandato in parallelo per la realizzazione dell’autosilo, quello elaborato dal team Gellera-Tropeano, che prevedeva appunto lo status quo del flusso di traffico e sosta del trasporto pubblico su gomma, con i necessari aggiustamenti in funzione dell’aumento di linee e orari previsti dal Programma di agglomerato del Locarnese. «Il nodo intermodale, insieme al futuro autosilo, è una realizzazione indispensabile per Muralto. Le opposizioni all’infrastruttura collegata al trasporto pubblico riguardavano soprattutto l’esclusione di via Cattori e l’accesso al piazzale della Stazione dal flusso del traffico privato. Per questo, alla ricerca di una soluzione che cercasse di mettere d’accordo tutti e soprattutto di procedere in tempi più celeri rispetto al pronunciamento dei giudici, ho proposto ai tecnici cantonali di valutare l’ipotesi di realizzare il nodo intermodale sostanzialmente nell’attuale terminal bus», ci spiega Nguyen-Quang. Come si ricorderà, la variante di PR del comparto Stazione era stata oggetto di una riuscita raccolta firme e del conseguente referendum che doveva tenersi lo scorso 13 giugno. Ma dopo un’interpellanza dell’ex consigliere comunale Diego Olgiati, che sottolineava come il voto popolare può essere indetto solo nei confronti di risoluzioni definitive del Legislativo (ossia cresciute in giudicato) e non impugnate presso il Consiglio di Stato, la consultazione popolare è stata sostanzialmente «congelata» in accordo con i referendisti. I due messaggi elaborati dal Municipio e approvati dal Legislativo di Muralto sul comparto stazione

(variante di PR e credito di 4,7 milioni per l’edificazione grezza de}la pensilina peri bus del nodo intermodale) sono infatti oggetto di ricorso al Governo che a oggi non s’è ancora espresso.

Il modello di Bellinzona

Da qui il tentativo del vicesindaco di uscire dalla situazione di stallo, riproponendo la soluzione viaria del progetto Gellera-Tropeano, classificatosi secondo alle spalle del team di Mario Botta. «La riorganizzazionedel nodo intermodale della Stazione di Muralto è urgente, non può attenderei tempi ‘biblici’ di ricorsi e opposizioni.»

Ritengo che la soluzione di mantenere il traffico dei bus su viale Stazione, anziché dirottarlo su viale Cattori, possa essere ripresa in considerazione e i tecnici del Cantone ci stanno lavorando. Per quanto riguarda il terminal bus, poi, credo che la sovrastruttura ad uso commerciale da edificare sopra le fermate sia a questo punto inutile: basterebbe una moderna pensilina con quattro corsie, sul modello di quella della stazione di Bellinzona», confida Nguyen-Quang. 

E per quanto riguarda l’attraversamento di viale Stazione, dal terminal dei treni ai portici, un altro dei punti sensibili e non affrontati concretamente dalla variante di PR del comparto?

«Le ipotesi al vaglio restano due: una passerella, che sarebbe però decisamente antiestetica, e un sottopassaggio, che invece risolverebbe alla radice il problema anche in funzione del futuro autosilo», spiega il vicesindaco di Muralto Democratica.

A proposito di sottopassaggi, però, quello inaugurato nel novembre del 2020, che dovrebbe

collegare la stazione della Centovallina, i binari delle FFS e il lungolago, è ancora monco. «C’è un ricorso pendente a Losanna per l’ultimo tratto che dovrebbe passare sottovia Scazziga, opera che tra l’altro spetta al Comune pianificare e poi aggiudicare, aprendo il cantiere. Diciamo che ci vorranno ancora alcuni anni», conclude laconicamente il vicesindaco.