Piano regolatore variante comparto stazione

A poche settimane dal rinnovo dei poteri comunali sono in corso grandi manovre in seno al Municipio di Muralto. Un fermento che travalica però ampiamente la normale apprensione per i possibili esiti del voto popolare, che nel Comune torna dopo le tacite del 2016. A far particolarmente scalpitare in questi giorni la compagine municipale c’è infatti la volontà di far approvare dal Consiglio comunale, ancor prima delle elezioni di aprile in modo da poter contare sulla forza della maggioranza, il progetto particolareggiato del comparto della Stazione, luogo particolarmente sensibile all’interno dell’intero agglomerato locarnese.

Un documento pianificatorio che consentirà, fra le altre cose, anche l’edificazione a ridosso di via Collegiata, del complesso immobiliare firmato dall’arch. Mario Botta con l’aggiunta di ulteriori spazi sopra la pensilina destinata ai mezzi pubblici.

L‘elevata possibilità edificatoria che si verrebbe a creare, stravolgerà un intero quartiere composto da una moltitudine di piccole realtà lavorative, da numerosi residenti fissi, dall’area di maggior pregio, bellezza e turisticamente più frequentata del lungolago caratterizzata dalla presenza di qualificati ed attrattivi esercizi pubblici.

Preoccupati dall’ampiezza del progetto, 130 tra cittadini, commercianti ed operatori che gravitano attorno a Piazza Stazione hanno sottoscritto di recente una lettera all’attenzione di municipali e consiglieri comunali chiedendo di soprassedere su quanto s’intende realizzare in questo comparto. Fatto che a distanza di qualche mese ha portato i vertici dell’attuale Municipio a ritoccare quanto pianificato indicendo in data 3 marzo una conferenza stampa per informare di sostanziali cambiamenti. Conferenza stampa che però non ha portato nulla di nuovo se non la percezione che attorno alla questione regni una situazione perlomeno caotica. Infatti l’unica notizia saliente verteva sull’abbassamento di tre piani con la conseguente diminuzione della volumetria del blocco principale sottolineando che l’altezza non supererà quella delle costruzioni a monte prendendo come esempio l’hotel Rio. Dalla documentazione in circolazione si evince però che il punto più alto della costruzione prevista in origine avrebbe toccato quota 227 metri. Le costruzioni già presenti, sempre per intenderci per esempio l’hotel Rio, misurano una quota massima di 224.6 metri.

La domanda che sorge spontanea:


di che tipo di piani stiamo parlando per eliminarne tre in 2,4 metri di differenza? Ed aggiungo: di quanto sono stati ridotti gl’indici che fino ad ora permettevano la realizzazione di 12’400 m2 di SUL (superficie utile lorda) che volumetricamente corrispondono a quasi 3 torri di 10 piani l’una nel quartiere delle scuole a Locarno (1 torre conta circa 4500 m2 di superficie in totale ripartita su 10 piani)?

Per la messa in opera di questo importante cantiere, che trasmette l’impressione di non essere in realtà ancora ben definito e chiaro, verrà spostata l’attuale area smistamento bus al posto del negozio di alimentari “avec”. Il normale utilizzo di quello che verrà chiamato “terminal bus” comporterà la formazione di un corridoio di transito che incanalerà centinaia di mezzi pubblici (svariati acquistati recentemente dalle FART purtroppo nessuno in modalità elettrica) convogliandoli dal Debarcadero in salita su Viale Cattori verso la stazione con la conseguente soppressione di svariati posteggi senza alcuna valida alternativa.

Decisione questa ritenuta dai più una totale follia e per la quale il Municipio non intende farsi carico in quanto ritenuta con leggerezza non di sua competenza!?!?

L’attuale situazione congiunturale conferma sempre di più come in questo momento non risulti assolutamente necessaria un’ulteriore edificazione di spazi per uffici, siano essi privati o pubblici, e tantomeno la creazione di spazi commerciali ed abitativi in quanto in tutto il Locarnese, come del resto nell’intero cantone, di appartamenti, di uffici e negozi sfitti se ne contano già troppi.

Allo stesso modo ci si aspetterebbe una maggiore e particolare attenzione per le attività economico-commerciali presenti in Piazza Stazione, che già operano in condizioni purtroppo precarie e che non andrebbero ulteriormente penalizzate.

Utopico pensare che qualche decina di stalli (120 a detta del Municipio ma che per la precisione sono 90 sull’arco dell’intera settimana più 30 solo il sabato e domenica) che le FFS metterebbero a disposizione del Comune nel “park and rail” nelle immediate vicinanze della Collegiata di San Vittore potrebbero sopperire all’eliminazione dei posteggi dinanzi agli esercizi e ai negozi del quartiere indispensabili per il piccolo acquisto. La prevista soppressione di aree di parcheggio non farebbe pertanto che infliggere il classico colpo mortale a quella flessione economica già attualmente in corso e più che marcata.

Altrettanto fantasioso ed improbabile illudersi che istituzioni cantonali, grandi marche e facoltosi contribuenti possano precipitarsi ad occupare gli spazi a ridosso di Via Collegiata ed oltre. Come fuorviante e con insistenza è mettere l’accento sulla “chicca (vedi domenicale il Caffè del 17.11.2019) dell’area prevista sopra il tetto dell’autosilo a libera fruizione del pubblico per godersi la vista del lago quando l’unico lago che si vede è l’insegna dell’albergo LAGO Maggiore.

Questa visione distorta appartiene a coloro che pianificano dall’alto, senza il minimo contatto con il territorio, senza la conoscenza delle abitudini e dei comportamenti della cittadinanza.

L’effetto Alptransit è durato il tempo di soddisfare la curiosità dei confederati d’oltralpe e le sue ricadute positive hanno portato benefici per circa 8 mesi. Poi il tutto è tornato come prima.

L’apertura della galleria di base porterà sicuramente un aumento di utenti delle ferrovie ma prevalentemente composto da pendolari di corsa al mattino e stanchi la sera: Dal punto di vista turistico velocizzerà soprattutto il raggiungimento della vicina penisola.

Questo progetto, fortemente voluto dall’attuale compagine comunale monocolore,rimane sproporzionato e noncurante delle molteplici perplessità, osservazioni, opposizioni e suggerimenti presentati a Municipio e Dipartimento del Territorio dai partecipanti alla presentazione dello stesso. A queste persone da mesi le Autorità comunali e cantonali avrebbero perlomeno dovuto comunicare di aver ricevuto queste prese di posizione. Nel contempo sarebbe stato opportuno convocare gli interessati per dei colloqui e delle riunioni finalizzate ad approfondire le criticità sollevate.

Progetto sempre ed ancora troppo invasivo e nel contempo molto delicato per lasciare che venga approvato e realizzato con leggerezza malgrado il generale malcontento e la totale disinformazione che si percepisce tra la gente.

Senza dimenticare che con la modifica dell’articolo che prevede che nella zona ferroviaria sono ammessi unicamente edifici ed impianti necessari allo svolgimento dell’esercizio ferroviario, chi ne trarrà un indubbio vantaggio saranno unicamente le FFS già maggior proprietario immobiliare della confederazione grazie al quale realizza ben i 2/3 del proprio fatturato. A conferma, a detta dello stesso Municipio, la diminuzione di indici avrebbe indispettito le Ferrovie.

In un periodo dove clima, inquinamento fonico ed atmosferico, cementificazione selvaggia sono argomenti giornalieri, evitiamo almeno di contribuire negativamente realizzando l’inutile. Cerchiamo piuttosto di mantenere e creare più spazio pubblico da destinare alla gente.

Non sono contrario allo sviluppo della zona purché rispetti reali necessità e quanto già presente ed abbia proporzioni adattate al contesto e alle dimensioni di ciò che la circonda. Che consideri e valuti scrupolosamente quali sono i veri bisogni della gente in rapporto alle sensibilità odierne.

Ai consiglieri comunali di Muralto non andrebbe dato, come invece sembra essere il caso, alcun ordine di scuderia. C’è da sperare che quest’ultimi sappiano valutare in piena autonomia ed attentamente la situazione, proponendo di sospendere l’esame con il progetto pianificatorio alla costituzione del nuovo Legislativo. Quest’ultimo sarà verosimilmente più rappresentativo in quanto scaturito da un voto popolare più “fresco” e vicino alle sensibilità che l’insieme socio-economico oggi esprime. Di sicuro questo esercizio permetterà di decidere il futuro di Piazza Stazione in modo più democratico, più vicino al cittadino e con un atteggiamento decisamente meno incline verso la speculazione a favore del servizio immobiliare FFS.

Auspico veramente che il buon senso prevalga in modo da poter evitare di dover procedere con altri mezzi democratici che oltre ad essere dispendiosi creano solo inutili dissapori ed importanti perdite di tempo.

Mi è stato sussurrato che mettersi contro il Municipio a Muralto potrebbe rivelarsi una mossa azzardata ma a dir vero la mia intenzione non è assolutamente questa ma bensì solo quella di salvaguardare una zona ad alto valore aggiunto per la regione trovando la giusta soluzione a soddisfazione di tutte le parti in causa.

Di fronte ad un gigantesco, fatiscente, spettrale e desolatamente vuoto Grand Hotel è veramente utile erigere una nuova “cattedrale nel deserto”?

Lo studio del piano regolatore variante comparto stazione è da rivedere nella sua globalità e non semplicemente nella presunta diminuzione volumetrica. Nulla impone decisioni affrettate e prive di argomentazioni convincenti e dettagliate. Oltremodo incompressibile che lo si debba a tutti i costi approvare ora.

Agli elettori in loco chiedo di dare fiducia a Muralto democratica votando la lista 1 e tutti i suoi componenti in modo da essere sufficientemente rappresentativa all’interno del prossimo legislativo comunale.

Grazie.

Varini Gian-Luigi
Candidato Muralto democratica al Consiglio Comunale


Foto © Daulte Julien

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